domenica 26 febbraio 2012

Recensione de "Il messaggero" di Lois Lowry

Eccomi qui per recensire un nuovo libro della collana Giunti Y.
Stavolta si tratta del terzo libro della saga del genere distopico di Lowry incominciata con il bellissimo libro "The giver - Il donatore" e poi proseguita con "Gathering Blue - La rivincita".

Il Messaggero
di Lois Lowry



Editore: Giunti  (Collana Y)
Pagine: 208 
Prezzo: € 14,50 
Data di pubblicazione: 8 Febbraio 2012 

Trama:
In una realtà futura segnata da “forme di governo spietate, punizioni atroci, inguaribile povertà o falso benessere”, i difetti fisici sono puniti con la pena di morte. Ma nel Villaggio in cui Matty abita anche gli ultimi della scala sociale sono accolti e tenuti in grande considerazione. La comunità è gestita dal Capo, una versione adulta del Jonas di The Giver – Il Donatore. Matty lavora per il Veggente, un vecchio cieco che lo ha aiutato a maturare. Ma adesso qualcosa sta cambiando, i rifugiati improvvisamente non sono più i benvenuti al Villaggio e gli abitanti stanno diventando vanesi e ottusi. A Matty, uno dei pochi capaci di districarsi nella fitta Foresta che circonda il Villaggio, viene affidato il compito di portare il messaggio del drammatico cambiamento ai paesi vicini. Purtroppo la Foresta, animata ora da una forza oscura, si rivolta contro di lui e Matty
si trova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo potere, che ancora non riesce completamente a comprendere.
Un’allegoria spietata dell’animo umano e della nostra società, che conclude la trilogia profonda e provocatoria di Lois Lowry.


Dirigendosi verso il sentiero che conduceva nella Foresta ai margini del Villaggio, Matty prese una via traversa che lo fece passare dalla casa del maestro di scuola,
un uomo di buon cuore con la faccia coperta per metà da una grossa macchia rossa, una voglia. Quando Matty era ancora nuovo al Villaggio, gli era capitato spesso di fissare quell’uomo perché non aveva mai visto nessuno con una macchia simile. Nel posto da dove Matty veniva certi difetti non erano ammessi. Si condannavano a morte le persone per molto meno.


Nel primo libro abbiamo conosciuto Jonas, un dodicenne che viveva in un mondo "perfetto", dove non esistevano colori, cambiamenti, sentimenti, emozioni e scelte. Alla "Cerimonia dei Dodici", ovvero una cerimonia dove ai dodicenni veniva assegnata una professione che non potevano ne scegliere e ne rifiutare, Jonas riceve il ruolo del Donatore, ovvero sarebbe stato l'unico del villaggio a conoscere la vita prima dell'avvento della loro attuale società, quindi dei sentimenti e sarebbe venuto a conoscenza anche di tutto quello che di orribile la società effettua ma della quale tiene tutti all'oscuro, come l'uccisione dei bambini nati con delle piccole deformità o dei malati o degli anziani, non più utili a nessuno.

In Gathering Blue, invece, abbiamo fatto la conoscenza di Kira, una ragazza zoppa che vive in un villaggio sottosviluppato e violento dove le persone malate o con difetti fisici sono considerate inutili. Kira si opporrà con tutte le sue forze alla società e invece di scappare deciderà di rimanere al proprio villaggio cercando di cambiare le persone che ci vivono un po' alla volta dall'interno.

Il terzo libro della trilogia, invece, parla di Matty, un ragazzo di un villaggio che accoglie tutti coloro che, in qualche modo, fuggono dalle città dove verrebbero uccisi per povertà o per i loro difetti fisici. Il villaggio di Matty è una specie di porto franco che accoglie tutti benevolmente, ma da qualche tempo tutto sta cambiando. Gli abitanti del villeggio iniziano a diventare sempre più egoisti e vogliono chiudere le porte della loro città a chi va da loro in cerca di rifugio. Anche la Foresta che si trova nei pressi del Villaggio diventa sempre più ostile e inizia a uccidere tutti coloro che l'attraversano.
Una volta adulti i ragazzi del villaggio ricevono il proprio nome in base al ruolo che svolgono per la società, e Matty, che ama avventurarsi nella foresta per portare dei messaggi, spera che il nome che gli sarà affidato sia "Il Messaggero". Dopo la decisione degli abitanti del Villaggio di chiudere la città ai nuovi arrivati, Matty decide di avventurarsi nella foresta per portare il messaggio e per riportare al villaggio la figlia del'uomo cieco che gli fa da padre e da mentore, ovvero Kira, la protagonista del secondo libro della serie, ma sperimenterà l'ostilità sempre più grande della Foresta e dovrà far ricorso a tutta la sua buona volontà e ai suoi poteri sovrannaturali per salvare Kira da una morte certa.

I libri di questa saga non sono legati, possono anche essere letti separatamente, infatti the Giver e Gathering Blue non hanno nessun punto in comune. Solo nel terzo libro ritroviamo un personaggio di un libro precedente ma non è affatto legato ai capitoli precedenti della saga. In questi tre libri l'autrice ci mostra tre mondi distopici che sono tre vie di approccio della società, dalla prima che è quella paradossalmente "perfetta", dove non ci sono sentimenti e gli eccessi che ne derivano, a quella violenta del secondo libro, per arrivare all'ultima società, quella che rappresenta la via di mezzo, ma che, non per questo, è la migliore.

Quello che mi piace dei libri della Lowry è la capacità di rappresentare i pregi e difetti della nostra società, portandoci a riflettere nella lettura dei suoi mondi distopici e surreali, ma in qualche modo così vivi e simili al nostro, guardandoli con gli occhi dei protagonisti che riescono a vedere gli errori della propria società e si oppongono a tutto ciò, portando nel lettore la speranza che tutto, un giorno, possa cambiare e divenire davvero migliore, non senza sacrifici e impegno, ovviamente.
Il terzo libro della saga è carino e pone molti punti di riflessione, come tutti i libri di questa saga, anche se l'autrice non è riuscita, come nei precedenti, a coinvolgermi emotivamente, la fine sembra un  po' affrettata e buttata lì. Il mio libro preferito della saga rimarrà sempre il primo.

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